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ultima generazione
Gennaio 26, 2023
Giustizia Climatica

La resistenza civile non violenta di Ultima Generazione unisce persone preoccupate per il futuro

La voce di Michele Giuli, co-fondatore di Ultima Generazione, intervistato da Adil Mauro

Nelle ultime settimane gli attivisti e le attiviste di Ultima Generazione con le loro azioni hanno cercato di portare all'attenzione dell'opinione pubblica il tema del collasso eco-climatico. Come si può leggere sul loro sito si tratta di una “campagna di disobbedienza civile nonviolenta che dal 2021 unisce semplici cittadine e cittadini preoccupati per il proprio futuro e per quello di chi verrà dopo di noi”. 

Dai blocchi stradali alla vernice lavabile lanciata su opere d'arte e palazzi delle istituzioni, le contestazioni di Ultima Generazione hanno due obiettivi: “interrompere la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere immediatamente a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”.

Per il presidente del Senato Ignazio La Russa l'imbrattamento con vernice lavabile della facciata di Palazzo Madama avvenuto la mattina del 2 gennaio 2022 è “un atto che offende tutte le istituzioni”. Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, commentando l'azione del 15 gennaio a Milano (della vernice sul basamento dell'opera L.O.V.E. – il dito medio – dell'artista Maurizio Cattelan in piazza degli Affari, davanti al palazzo della Borsa), ha dichiarato che “questi non sono degli ambientalisti ma vandali che meritano di andare in galera”. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha prospettato “nuovi interventi normativi” per ostacolare le iniziative di Ultima Generazione.

“Dalla politica l'unico impegno sembra essere verso un inasprimento della repressione invece del lavoro concreto per contrastare la crisi climatica”, dice Simone Ficicchia, attivista di Ultima Generazione. La Questura di Pavia aveva sollecitato l'assegnazione di misure preventive di sorveglianza speciale per Ficicchia, ma la richiesta è stata respinta il 19 gennaio dai giudici del Tribunale di Milano. “Le azioni messe in atto da Simone, per la modalità con cui sono state effettuate e per le motivazioni che ne sono alla base, non costituiscono indizio di pericolosità sociale; di qui il rigetto della misura di prevenzione richiesta, che, se accolta, avrebbe costituito un precedente molto grave”, ha spiegato Gilberto Pagani, l'avvocato di Ficicchia.

Il rapporto con la politica, il tema della repressione e gli obiettivi di Ultima Generazione sono al centro della nostra conversazione con Michele Giuli, uno dei fondatori della campagna.


D: Ci puoi dire cos'è e come è nata Ultima Generazione?

R: Ultima generazione è un'organizzazione di persone comuni che stanno cercando di fare più cose. Stiamo cercando di riportare in più paesi occidentali contemporaneamente il modello della resistenza civile classica, quella senza compromesso che si ispira a Gandhi e Martin Luther King Jr, ma anche strategicamente pensata con dei passaggi graduali per arrivare a un cambiamento netto e radicale della società. Chiediamo delle misure per calare le emissioni di CO2 nei prossimi tre anni perché oltre questo limite supereremo alcune finestre di tempo laddove i danni diventeranno irreversibili. Infine Ultima Generazione siamo tutti noi, non solo un'organizzazione di 50/60 persone comuni. Questo progetto è nato nell'ottobre del 2021 da sei persone, tra cui io, che fuoriuscivano da Extinction Rebellion Italia con frustrazione e differenza di vedute su molti aspetti. Per dire quanto siano comuni le persone che hanno creato questa realtà: io ho 27 anni, fino a un anno e mezzo fa ero uno studente universitario e ho ricoperto il ruolo di insegnante (precario) alle superiori. Oltre a me ci sono una veterinaria precaria, un disoccupato, due agricoltori e una ragazza con grosse difficoltà di salute che le hanno impedito di reinserirsi nel mondo del lavoro. Queste sono le persone che hanno creato Ultima Generazione.


D: Le vostre azioni in questo periodo vengono messe sotto la lente d'ingrandimento. Vorremmo provare a ribaltare la questione. Cosa sta facendo la politica per affrontare la crisi climatica ed ecologica in Italia?

R: Poco, veramente poco. Diciamo che qualcosa in realtà sta cambiando e riguarda la quantità di sblocco di rinnovabili. Poi ovvio che non si può essere ingenui: non tutte le rinnovabili sono “buone” e non tutto il mercato è pulito. C'è un interesse anche da parte della criminalità organizzata ed è abbastanza risaputo, ma la transizione va fatta comunque. Ricordiamo anche che l'Italia nel 2021 ha speso 42 miliardi in attività, opere e progetti connessi ai combustibili fossili. È una cosa che chi governa potrebbe cambiare domani perché non c'è neanche qualche accordo di tipo commerciale a impedire il superamento di questo tipo di sussidi. È una cosa che può essere fatta con qualsiasi legge di bilancio. Il punto quindi non è cosa non sta facendo la politica, ma cosa sta facendo per continuare a mantenere il dominio dell'industria fossile su un mercato che non ha nulla di libero. Lo Stato mette le mani pesantemente all'interno del mercato per avvantaggiare l'industria dei combustibili fossili con investimenti che sono giganti rispetto a quelli che vengono fatti sulle rinnovabili, sulle comunità circolari, sul riciclo, sulla decentralizzazione dei centri urbani. Le persone devono capire come vengono utilizzati i loro soldi.


D: Il governo ha espresso giudizi durissimi sul vostro conto. Le opposizioni invece?

R: I 5 Stelle mostrano una enorme ipocrisia. Apertamente non hanno quasi detto nulla, segretamente ci scrivono. Senza fare nomi, c'è qualcuno nel movimento che ci ha detto “venite a lanciarmi della vernice addosso così dimostrerò che accetto questa cosa e poi vediamo quali altri politici fanno altrettanto” e la mia reazione è stata “vuoi farti pubblicità?”. Unione Popolare e De Magistris si sono espressi veramente a supporto delle nostre azioni. Anche Fratoianni di Sinistra Italiana. Adesso il Partito Democratico dopo qualche attacco iniziale sta cambiando atteggiamento, ma tendenzialmente evita di esprimersi su quello che facciamo. Qualche tempo fa Pierfrancesco Majorino (europarlamentare del PD e candidato a presidente regionale nelle imminenti elezioni in Lombardia), durante un programma televisivo con uno dei nostri attivisti presenti, ha usato lo slogan che sta diventando famoso “dobbiamo guardare la luna e non il dito”, aggiungendo “parliamo delle macchine elettriche”. Peccato che noi non ci occupiamo di macchine elettriche. Al momento sembra che le opposizioni ci usino, evitando sia il giudizio che il supporto. Rimangono in quella posizione un po' qualunquista in cui noi svolgiamo una funzione mediatica. La funzione mediatica vuol dire che, se in quel momento attiri attenzione, tu puoi parlare di noi per attirare l'attenzione su di te. Nonostante ciò, dietro le quinte c'è una ricerca di contatti. Stiamo cominciando ad avviare dei rapporti di dialogo: non ci iscriveremo da nessuna parte, ma dobbiamo ovviamente dialogare con questa gente.


D: Cosa rispondete a quei commentatori di area cosiddetta progressista che vi invitano ad abbandonare le vostre forme di protesta per fare politica e contribuire magari alla creazione di un partito verde?

R: Ultima Generazione non farà mai questo. Personalmente non penso che sia sbagliato. Di certo, se io Michele Giuli creassi un partito, non sarebbe un partito progressista o di area verde, ma un partito rivoluzionario per la giustizia sociale delle persone. Sono d'accordo che a un certo punto ci sarà bisogno di raccogliere il consenso politico in una forza realmente seria e ben organizzata e con le idee molto chiare che adesso manca. Penso soltanto che sia troppo presto. Mi sembra che la gente si stia finalmente cominciando ad arrabbiare e questo è un progetto che deve portare a una resistenza civile diffusa nella popolazione anche nel giro di pochi mesi, se possibile un anno. Se fosse fatto adesso, se per due pagine di giornali lasciassimo quello che stiamo facendo, montandoci la testa, bruceremmo tutto. Per noi è solamente l'inizio. Non ha senso, non è ancora cambiata l'opinione pubblica in una maniera così forte per poter pensare di capitalizzare.


R: Vi hanno definito un “movimento oltranzista”. Dopo arresti, fogli di via e processi per direttissima è arrivata anche la richiesta di sorveglianza speciale per Simone Ficicchia.

R: Quello che è successo a Simone, uno studente di vent'anni, è che ha ricevuto dalla Questura di Pavia un invito a presentarsi in tribunale per l'applicazione del codice antimafia per la sorveglianza speciale. La sorveglianza speciale era un'usanza del codice Rocco, quindi un codice fascista ed è stata riesumata nel 2011 per casi speciali (andrebbe applicata a mafiosi e terroristi). Questa misura prevede che una persona può essere posta a limitazioni della propria libertà anche senza una condanna definitiva e senza denunce di reati. Non è il caso di Simone che di denunce ne ha molte, ma sono tutti reati non violenti. La Questura sospetta che lui sia il capo dell'organizzazione. È un argomento che non ha logica perché non ci sono le prove. La nostra organizzazione non ha un puro verticismo, ma un sano bilancio tra centralizzazione e decentralizzazione. C'è chi si occupa della comunicazione e chi della logistica degli eventi. Simone Ficicchia non è il capo supremo. È una persona che avendo paura per il suo futuro ha deciso di agire. Inoltre Simone è apertamente non violento. In ogni nostra azione siamo non violenti, non faremmo mai del male a nessuno. Sul nostro sito non c'è scritto che vogliamo la distruzione dello Stato italiano, chiediamo 20 GW di eolico e solare e di non ripartire con le trivellazioni nell'Adriatico. Non ci configuriamo come un movimento pericoloso a nostro modo di vedere, ma è questo il gioco. Il gioco è che se ci reprimono fanno una brutta figura. Nonostante sia un elemento strategico quello di accettare la repressione all'interno della resistenza civile, voglio comunque segnalare la gravità del tentativo di dare un codice del genere a una persona non violenta perché è come attraversare il Rubicone. Se fai questo oggi, fra tre anni cosa fai? Lo dai a un organizzatore di Fridays for Future? È molto grave.







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